Benvenuti al Review Party in occasione dell'uscita di LA VITTIMA PERFETTA, 2° libro della serie “Le indagini del detective Erika Foster” di Robert Bryndza.

Genere: Thriller
Casa editrice: Newton Compton
Data di Uscita: 7 Giugno 2018
Prezzo: € 9.90 - Ebook € 2.99

Sinossi: Nel bel mezzo di un’afosa notte estiva, un’ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un’irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all’assassino? Nell’ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare “l’Ombra della notte” prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino…

Serie "Detective Erika Foster"
#2. LA VITTIMA PERFETTA
#3. Dark Water
#4. Last Breath
#5. Cold Blood
#6. Deadly Secrets


Un nuovo titolo per lo scrittore inglese Robert Bryndza e un nuovo caso da risolvere per la detective Erika Foster. LA VITTIMA PERFETTA è il secondo libro della serie che vede protagonista proprio la nostra particolare detective, che anche questa volta sarà alle prese con un serial killer freddo e spietato. Come nel libro precedente Erika sarà affiancata nelle sue indagini dagli ispettori Moss e Peterson e dal medico legale Isaac Strong. Una squadra ormai affiatata e che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezza già in LA DONNA DI GHIACCIO. 

L’autore continua a usare diversi POV, oltre a quello della protagonista, dandoci un quadro più completo nella narrazione. Il punto di vista dell’assassino non manca anzi, sarà proprio lui ad aprire le danze in questo nuovo libro. A differenza della scorsa volta, dove l’autore riesce a tenere nascosta l’identità del serial killer fine alla fine, anche usando più volte in suo punto di vista per narrare e aumentare la suspense, in LA VITTIMA PERFETTA Robert Bryndza decide di esporsi di più e far scoprire volutamente al lettore chi sia il colpevole degli omicidi. Questa scelta, a mio modo di vedere, ha in questo libro un aspetto positivo e uno negativo. Il positivo è che, capitolo dopo capitolo, entriamo nella mente del serial killer e scopriamo cosa lo ha spinto a compiere azioni tanto violente. Pagina dopo pagina l’autore ci regala un nuovo tassello da aggiungere al puzzle che è la vita difficile e travagliata dell’assassino ma, e qui arriva il lato negativo, il lettore è consapevole di ogni volta che Erika e la sua squadra stanno seguendo una falsa pista oppure quando finalmente imboccano la via giusta. Questo lato ha allentato un po’ il mio interesse verso l’indagine, che alla fine è il centro di tutto il romanzo.

Un punto di forza di questo romanzo, come nel precedente, è senza ombra di dubbio la minuziosità con cui l’autore descrive le scene del crimine e lo stato delle vittime, grazie al bravissimo dottor Strong che ogni volta ci accompagna e ci spiega tutto come se il lettore fosse Erika stessa. Da lettrice di Thriller apprezzo sempre quando un autore non è sbrigativo nel descrivere un crimine o lo stato di una vittima. Questo mi aiuta a “vedere” con i miei occhi senza bisogno di dover sopperire a questa mancanza con la mia fantasia, che anche se fervida ammetto di non aver le conoscenze scientifiche per riempiere questi vuoti.

Purtroppo però devo ammettere di non aver notato una crescita rispetto al romanzo precedente, né una crescita dell’autore né tantomeno della protagonista. Essendo una serie mi aspetto un lavoro piuttosto specifico sui personaggi, soprattutto su quello principale, lavoro che deve essere accurato tanto quanto la trama, altrimenti non avrebbe senso scrivere una serie e si potrebbe semplicemente pubblicare dei romanzi autoconclusivi. Qui ho trovato una forte carenza, oserei dire il vero punto debole dell’autore. I personaggi, tutti, non sono ben caratterizzati, o forse sarebbe meglio dire che sembrano quasi stereotipati. Erika nel primo libro era una donna che aveva perso da poco il marito e che, oltre al dolore per la perdita della persona amata, viveva un forte senso di colpa perché era lei alla guida della missione in cui perse la vita. Ne LA DONNA DI GHIACCIO era schiva, chiusa in sé stessa ma soprattutto incredibilmente irascibile, sempre pronta a scattare come una molla alla prima occasione – che fosse con il suo capo o con la famiglia di una vittima. Questo suo carattere è stata la causa per cui non sono riuscita a sentirmi vicina a Erika, a provare empatia per lei come donna e come persona, e sostenerla in tutto e per tutto. Troppe volte i suoi scatti mi sono sembrati esagerati e fuori luogo, soprattutto per una donna matura (da quel che si capisce dovrebbe avere tra i 40 e i 45 anni) e per una detective professionista da cui ci si aspetta maggior controllo e sangue freddo. Non mi è capitato solo con la protagonista ma anche con il resto dei personaggi. Potrei sintetizzare dicendo che la maggior parte dei personaggi maschili sono apparsi ai miei occhi come stronzi sessisti sempre pronti a giudicare mentre i personaggi femminili sembrano tutte delle povere esaurite pronte a esplodere alla prima occasione. Questo è il motivo per cui la lettura, anche se scorrevole, non mi è sembrata troppo coinvolgente. Non sono riuscita a provare paura neanche quando Erika veniva aggredita o si trovava in pericolo. E lo stesso mi è successo in questo libro come nel precedente. 

In conclusione, LA VITTIMA PERFETTA è sicuramente una lettura da consigliare agli amanti del genere. Lo stile dell’autore è semplice e facile da seguire anche nei momenti in cui è il dottor Strong a parlare e ci sono tanti termini specifici. La trama è ben strutturata e procede fluida e senza intoppi o forzature. La mancanza di lavoro sui personaggi secondari e sulla protagonista però non mi permette di dare un voto più alto della sufficienza. 



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