Buon sabato a tutti!
Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di X-MEN: DARK PHOENIX, quarto e ultimo capitolo della serie prequel degli X-Men, dodicesimo film dell'universo X-Men basati sui personaggi dei fumetti Marvel.


Genere: Azione - Fantascienza - Avventura
Regia: Simon Kinberg
Sceneggiatura: Simon Kinberg
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: Lee Smith
Effetti speciali: Cameron Waldbauer, Phil Brennan
Musiche: Hans Zimmer
Costumi: Daniel Orlandi
Attori: Jennifer Lawrence, Sophie Turner, Jessica Chastain, James McAvoy, Michael Fassbender, Olivia Munn, Evan Peters, Evan Jonigkeit, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp, Kodi Smit-McPhee, Ato Essandoh, Daniel Cudmore, Scott Shepherd
Paese: USA
Anno: 2019
Distribuzione: 20th Century Fox


Sinossi: A seguito di un incidente durante una missione nello spazio, l’entità cosmica Fenice entra nel corpo della giovane telepate Jean Grey rendendola onnipotente. 
Riuscirà a controllare i suo nuovo dono o soccomberà alla smania di potere che pervade ora il suo corpo e la sua mente?



Bene gente, dopo un’attesa durata mesi mi trovo finalmente qui a parlarvi dell’ultimo film degli X-Men
Faccio una piccola premessa: quelli degli X-Men sono i fumetti con cui sono cresciuto. Ho sempre amato la saga, ho sempre amato i personaggi, ho sempre amato anche il messaggio politically correct (anche se all’epoca non se ne parlava tanto quanto oggi) di tolleranza verso le diversità. Insomma, io amavo gli X-Men.
Quando uscì il primo film nel 2000 ero poco più di un pischello ma feci carte false per poter andare al cinema a vederlo e fu EPICO.
Gli anni passavano e i film degli X-Men con i vari spin-off si susseguivano e io non me ne perdevo uno facendo letteralmente il diavolo a quattro pur di andare al cinema a vederli. 


Ora dirò una cosa un po’ contro corrente rispetto alla massa: a me i film sono piaciuti tutti. Ovviamente alcuni più di altri, sicuramente una buona parte si poteva fare molto meglio, ma mi sono goduto ogni singola scena di ogni film. Strano vero?
È che al di la degli attori, al di la della trama, al di là anche della CGI,  i film degli X-Man mandano sempre un bellissimo messaggio al pubblico: tolleranza. Che nel mondo della Marvel significa: non rompete la palle ai mutanti altrimenti questi vi pestano di brutto. 
Ed è quello che succede sempre! Per questo i film sui mutanti piacciono! Perché questi qua hanno poteri assurdi e fighissimi e se gli rompi le scatole te li usano addosso!
Insomma, quando uno solleva una casa col pensiero non è che puoi aspettarti che sia anche una persona equilibrata, e se hai un minimo di giudizio lo lasci in pace.

Ed qui torniamo a ricollegarci al film perché quello che succede è che, per una serie di sfortunati eventi, la nostra telepate preferita Sansa Stark si ritrova a non avere più il controllo sui suoi poteri causando non pochi problemi alle persone, ai mutanti e in generale un po’ a tutti quelli che per un motivo o per l’altro incrociano la sua strada.


Ora, la trama del film ha in effetti un po’ di problemini dovuti sopratutto al fatto che a meno che tu non sia Steven Spielberg o Quentin Tarantino non dovresti essere sia lo sceneggiatore che il regista del tuo film. È un po’ come chi scrive libri e si fa da solo le correzioni, non funziona perché non sei in grado di vedere bene i tuoi errori. E purtroppo Simon Kinberg non è nessuno dei due registi sopra indicati. 

Vi faccio solo un esempio: questa storia degli X-Man è ambientata nel 1992 quindi il fatto che rispetto al primo film della nuova generazione di X-Men ambientato nel 1962 né Fassbender né McAvoy sembrino invecchiati di un giorno è un errore abbastanza stupido, se poi ci aggiungiamo il fatto che si sia comunque preso la briga di ringiovanire quest’ultimo con la CGI per le scene ambientate nel ‘75 con la giovane Jean beh, rende il tutto abbastanza ridicolo.


Insomma, la trama lascia un po’ il tempo che trova, la CGI però è veramente molto bella e le scene per lo meno so piacevoli da guardare.
Naturalmente a fare molto del lavoro nella nuova generazione degli X-Men sono anche gli attori, infatti secondo me i veri supereroi della storia sono le persone che si sono occupate del cast, del resto ho da sempre un’attrazione segreta per Fassbender (aiutata anche dal fatto che è uno dei pochi nomi che non devo controllare di aver scritto correttamente su internet).

Per tirare le somme: X-Men Dark Phoenix è piacevole, poteva essere fatto meglio, ha sicuramente deluso molti fan dei mutanti, probabilmente generato più aspettative di quante meritava, ma mi ha intrattenuto per due ore che a mio avviso sono volate. Quindi alla fin fine io ve lo consiglierei. 

Voto: 3
Il vostro amichevole GM di quartiere.
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