Aliena oggi ci parla di MATRIMONIO D’ONORE, il Romance Storico pubblicato da Marilena Boccola con la DRI Editore. 

Genere: Romance Storico
Casa editrice: DRI Editore
Data di Uscita: Maggio 2019
Prezzo: Ebook € 2.99

Sinossi: Londra. 1813.
Il tenebroso maggiore Edward Fitzwilliam, figlio cadetto del marchese di Winchester e valoroso combattente al servizio della Corona inglese, ha un unico piano: far sposare lo scapestrato nipote Thomas duca d’Arcy entro l’estate, in modo da assicurare alla sua casata una discendenza. Finita la stagione poi, ritirarsi in solitudine nella sua tenuta nel Devonshire, lasciando per sempre fuori dalla sua vita tutte le passioni che, dopo la menomazione subita in battaglia, ritiene essergli ormai precluse. 
Eppure l’incontro con lady Esther Ashcroft, unica donna che a quanto pare è ancora in grado di accendergli i sensi e far palpitare di nuovo il suo cuore divenuto di pietra, fa vacillare il suo piano. Le sue resistenze vengono meno quando la necessità di salvare la reputazione della bella baronessina si mette di mezzo, costringendolo a chiedere proprio la mano della donna che avrebbe voluto con tutte le forze allontanare da sé. 
Il matrimonio d’onore che ne deriva nasce sotto i peggiori auspici. Incomprensioni, malcelata gelosia e vane opposizioni alla passione, ogni giorno più vibrante, rendono la convivenza dei due coniugi quantomeno scomoda… 



“Edward!”
Dopo un impaziente battere di nocche, l’interpellato vide sua moglie irrompere nello studio in cui, come ogni giorno, si era rifugiato. Non era ancora abituato a sentirsi chiamare per nome da lei e immaginare le lettere uscire una a una dalla sua bocca gli diede un brivido lungo la spina dorsale. Cosa avrebbe provato se sua moglie l’avesse pronunciato in ben altra situazione, magari all’apice del piacere? Decisamente i suoi buoni propositi stavano vacillando…


Vi è mai capitato di intravedere un gruppo di amici che ridono e scherzano, di essere attratte a pelle dai loro modi di fare e quindi magari vorreste conoscerli meglio, desiderate capire e, perché no, venire coinvolte da qualcosa di nuovo e divertente? Ecco, può darsi che in realtà la conoscenza vi deluda, non è colpa di nessuno ma… capita. È capitato a me con questo romanzo.

Una bacchetta per la protagonista femminile. Esther non mi è piaciuta, ma come di solito non mi piace nessun personaggio la cui unica dote è quella di folgorare al primo sguardo pur non essendo appariscente e così via di seguito per un tot di sguardi con conseguente scena muta e imporporamento delle guance, Sono stata indecisa se assegnare una seconda bacchetta per l’unica scena dove questa benedetta ragazza sembra viva, tuttavia essendo la stessa scena abbastanza anacronistica nell’epoca storica in cui siamo, per non parlare di tutto ciò che capita dopo... Doniamola al protagonista, che ne ha un gran bisogno.

Una bacchetta per il protagonista maschile. Sì, quell’una recuperata dalla protagonista. Edward (ben lungi dall’essere paragonabile a certi suoi illustri omonimi) non è salvabile sotto alcun aspetto, a mio avviso. A parte i tanti stereotipi e clichè che convergono sulla sua persona, il suo ruolo nei confronti del nipote è davvero molto poco concepibile con le usanze nobiliari inglesi e tuttavia, dato che sono una che crede fortemente nell’improbabile ma possibile, passi pure… ma con il 99% di probabilità di fare la cosa giusta, possibile che scelga sempre l’1%?

Due bacchette per la Regensicità. Mi sono inventata questa parola per definire il clima generale del romanzo rispetto alle penne “sacre” del genere e certe caratteristiche base che un Regency che si rispetti deve avere e purtroppo per me non raggiunge la sufficienza. A parte che mi sono letta tutto il romanzo dove Lady Ester viene chiamata Lady Ashcroft o (peggio) baronessina come può notarsi anche dalla sinossi sopra… (ho controllato poi sugli estratti Kindle e Kobo dove la prima scena della presentazione è stata editata con il titolo corretto)… non ci ho trovato nessun romanticismo ironico (tipo Heyer ma anche Quinn, per intenderci) e quello che c’è di tormento amoroso è, a mio avviso, un esercizio stilistico di discreta scrittura ma totalmente staccato da un reale approfondimento dei personaggi.

Tre bacchette per lo stile e la struttura. Al di là delle mie percezioni e dei miei gusti del tutto personali, la scrittura di Marilena Boccola è ricca e certo non banale, sono propensa a credere, come anche lei ammette nelle note finali, che sia una penna fuori contesto e fuori tema. Per quanto si sia sforzata di farsi aiutare con l’uso della Pariage, e abbia (credo) adattato la sua scrittura all’uso di una certa terminologia specifica, secondo me il romanzo manca del trasporto di chi scrive Regency perché lo ama e sente di avere qualcosa da dire in proposito.

Zero bacchette per l’evoluzione dei personaggi. Non c’è un percorso emotivo in nessuno dei due, a me sono sembrati burattini senza anima.

Attenzione, Impertinente in vista!
Ma il Barone Ashcroft… dove accidenti si trova e a fare cosa? Certe sue azioni sono il pilastro di certe altre abbastanza gravi e lui non alza neppure un sopracciglio?

A chi può piacere questo romanzo?
Piacerà a chi ama i romance storici con molti fronzoli stilistici, palpitazioni e imporporamenti.
Piacerà a chi preferisce le vicende d’amore e un inquadramento storico che si affida molto al “già conosciuto” e non ha bisogno di alcun ripasso.

Per tutta la durata del romanzo, l’autrice ammicca per nulla velatamente a un sequel con protagonista la coppia Duca D’Arcy-Lady Charlotte che si imporpora molto meno della sorella maggiore… e per qualcuna questo sarà certamente un incentivo a scoprire la vena storica di una delle poche autrici italiane pubblicate da Harper Collins Italia.

Per maggiori notizie sull’autrice… niente, ha solo un profilo privato su facebook.
Giudizio: Magonò
Bye Bye alla prossima


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