Diamo il benvenuto ad una nuova collaboratrice! 
La fantastica Rossella recensirà per noi nella rubrica "La parola alle lettrici". 
Oggi vi parlerà di un romanzo contemporaneo davvero speciale ;)


Genere: Narrativa
Casa editrice: Mondadori
Data di Uscita: 2014
Prezzo: € 10.00


Sinossi: Da sempre Qamar è in equilibrio tra due mondi, e trascorre felicemente gli inverni in Italia e le estati in Giordania, ospite della famiglia musulmana del padre. Nella Grande Casa sulla collina ascolta la nonna raccontare favole da Mille e una notte e sul terrazzo accarezzato dai raggi dell'ultimo sole incontra il suo primo amore. Finché, al compimento del quattordicesimo anno, diventa ufficialmente donna e viene sottratta a ogni contatto promiscuo. Nelle lunghe giornate trascorse con le donne di famiglia viene introdotta all'antico, affascinante rituale del caffè. Anni dopo, di fronte al dolore di una maternità mancata, Qamar sentirà la necessità di recuperare le proprie radici e ripensare alle parole ascoltate il giorno lontano in cui lesse la propria vita nel sedimento.Un esordio originalissimo, una voce sicura, capace di illuminare con sguardo partecipe i diversi modi di essere donna oggi. Un romanzo intenso, diretto, sorprendentemente aromatico: come un indimenticabile caffè.



Amo il caffè, mi piace godermi il gorgoglio della moka, immergermi nel profumo, gustarne il sapore. Lo voglio deciso, intenso, con pochissimo zucchero… come potevo, quindi, non essere attratta da questo romanzo? Beh, le mie aspettative non sono state per nulla deluse: si tratta di un bel romanzo d’esordio dal respiro multiculturale, come piace a me.



L’infanzia di Qamar è divisa tra la libera, ricca ed occidentale Milano, dove vive con la madre, ed Amman, bella ma piena di contraddizioni e regole non scritte. Qui vive la famiglia del padre, nella grande casa piena di donne dalle quali Qamar apprende pian piano le usanze, i riti ed anche gli “inconvenienti dell’essere donna nella cultura islamica. Un rito che la colpisce particolarmente è quello quotidiano della lettura dei fondi di caffè, alla quale le ragazze non sono ammesse fino al compimento dei 14 anni, momento in cui diventano donne. Quest’usanza sacrale, come tutte le cose nuove e sconosciute, la eccita e la intimidisce allo stesso tempo e quando finalmente giunge il momento della lettura della sua chicchera lei è così spaventata che scappa senza voler conoscere il responso. Questo segreto resta sospeso per molti anni tra il suo passato e l’oggi, che Qamar vive a Milano con Giacomo, altra figura importante nel romanzo.



Ma, come dice il proverbio, tutti i nodi vengono al pettine ed anche per lei arriva il momento di fare i conti con le sue radici, di scegliere come vuole che sia il suo caffè, di chiudere le ferite aperte e trovare, finalmente se stessa.



Perché mi è piaciuto? Perché mi affascina l’oriente, la sua cultura, i riti, le usanze le tradizioni che a volte ci sembrano così diverse dalle nostre… ma se ci pensiamo bene, nonostante le differenze, tutto il mondo è paese, ovunque può esserci una casa, una famiglia, comunque la si intenda. Ovunque due persone possono riunirsi, conversare, confrontarsi davanti ad una tazzina di caffè, che sia ristretto, breve ed intenso o aromatizzato al cardamomo e preparato secondo un rituale lento e preciso.



E poi mi sono piaciuti i personaggi, così normali da poter essere i vicini dell’appartamento accanto al nostro: Qamar con le sue incertezze, il vittimismo dietro il quale le donne a volte nascondono la loro paura di affrontare i problemi, ma che spesso mette a rischio i pochi rapporti solidi e le scarse certezze che restano. E’ proprio questo che rischia Qamar con Giacomo, il suo stabile, rassicurante e paziente compagno che diventa bersaglio preferito su cui sfogarsi… ma nulla si può dare per scontato nella vita, a volte bisogna scegliere con coraggio e decidere quale rischio correre.



Come definirei questo libro? Bello, semplice e profondo, scritto in modo scorrevole e delicato, per nulla melenso sebbene abbia a che fare con sentimenti profondi. Esordio pienamente soddisfacente!



Voto: 4/5 perché 5/5 si da solo ai capolavori!


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