Torna Rossella con la recensione di "La luna blu"! 

Genere: Romanzo
Casa editrice: Ultra
Data di Uscita: 27 Marzo 2013
Prezzo: 11.90


Sinossi:"Così, viaggiando nel tempo, nei giorni, conosci milioni di anime. Ci parli, sorridi, le guardi, di tanto in tanto ti fermi, ricambi gli sguardi. Poi però riprendi il tuo cammino. D'improvviso ne incontri una che stravolge il senso del tuo percorso per sempre, mobilita inevitabilmente le vecchie prospettive territoriali e oserei dire anche l'origine del tuo cielo, la direzione dei tuoi occhi. Dopodiché nulla sarà più maledettamente uguale. Mai più. E nel preciso istante in cui te ne accorgerai capirai perché da tutto il resto sei sempre andato via."


Oddio… Ok, ci risiamo! Ecco un altro libro di fronte al quale penso: mi è piaciuto o no? E sì, perché non è sempre facile capire, a caldo, quali sensazioni ci ha trasmesso un libro, non è sempre chiaro ciò che ha provocato dentro di noi…

Ecco perché questo è uno dei casi in cui, davanti ad un libro, mi sento in imbarazzo: non posso dire che sia brutto, ma mentirei anche se dicessi che è bellissimo! Diciamo allora che è un libro strano, surreale, di quelli che provocano piccoli movimenti tellurici dentro il lettore e che hanno bisogno di tempo per trovare il loro posto. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza! Meg, seduta in un bar di Torino in attesa dell’amica Melissa, legge distrattamente una frase sull’amore. Poco tempo dopo comincia a fare strani sogni in cui vede una luna blu ed incontra un uomo meraviglioso, l’uomo della sua vita, se ne innamora, ci fa anche l’amore (sempre in sogno, s’intende). In realtà Meg non comprende subito che si tratta di un sogno, ma quando finalmente lo capisce si strugge perché non può avere nella realtà questa meraviglia di uomo. Un bel giorno la sua amica Melissa, fino a quel momento scettica sulle visioni oniriche di Meg, trova la stessa frase letta dall’amica sul giornale e scopre che si tratta di una citazione tratta da un libro, Bluemoon, scritto da un uomo che al momento è in coma, a seguito di un incidente d’auto.

Dopo una serie di indagini Meg parte, va a trovare quest’uomo e… il resto non ve lo dico altrimenti non c’è gusto. Il fatto strano, al di là dei sogni, dell’amore inverosimilmente fantastico ecc. ecc., è che spesso in questo libro mi sono ritrovata sommersa, quasi soffocata dalle parole. Fiumi di parole che ti piovono addosso, a volte in forma di pura filosofia, altre volte con frasi da baci perugina! Il bello è che molti dei pensieri, quasi tutti sull’amore e sui sogni, sono, in linea di massima, condivisibili e belli da far accapponare la pelle! Ecco da cosa deriva la mia incertezza nel giudicare questo romanzo: sommersa e soffocata dalle citazioni da sottolineare due volte a matita!

Di una cosa, però, sono certa… Bisotti mi piace perché è uno che con le parole ci sa proprio fare! Ci gioca, le modella a suo piacere creando composizioni di vera e propria arte!

Voto 3/5 per non sbagliare!



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