Un giorno la mia amica Michela mi ha parlato di Follia profonda, un libro di Wulf Dorn che l’aveva conquistata. Lavorando, lei, in una libreria ormai da più di 10 anni, e leggendo tantissimo, prendo sempre seriamente i suoi suggerimenti.
Visto che però io sono un po’ particolare, diciamo così, decido di scoprire questo autore dal suo primo romanzo, quindi inizio a leggere La psichiatra. Ed è proprio di questo libro che oggi vorrei parlarvi.


Genere: Thriller Psicologico
Casa editrice: Corbaccio
Data di Uscita: Ottobre 2010
Prezzo: € 4.95 - Ebook € 3.99

Sinossi: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine…

Inizio specificando che si tratta di un Thriller psicologico, sottogenere dei classici thriller. Quello che caratterizza questi romanzi, come suggerisce il nome del genere, è proprio il cercare di sviluppare la trama intorno alla psiche del protagonista o, in caso di presenza di antagonista, si gioca spesso su uno che cerca di distruggere la psiche dell’altro.
Se vi chiedete il perché di questa premessa vi rispondo subito. Ho letto molte recensioni su questo libro dove i lettori si lamentavano del poco spessore dei personaggi o di uno stile povero con dialoghi banali. Vero. Posso tranquillamente confermare tutto ma non credo che questi siano motivi sufficienti per bocciare un libro del genere.

La storia di base è molto semplice: Ellen, la protagonista, è una psichiatra che lavora in un centro di igiene mentale. Il suo scopo è quello di aiutare le persone, i suoi pazienti, e quando si trova davanti una donna picchiata brutalmente e distrutta psicologicamente talmente in profondità tanto da arrivare a dare la colpa del suo stato all’Uomo Nero, Ellen decide che aiutarla sarà la sua missione. Tutto si complica però quando la paziente sparisce misteriosamente e nessuno sembra sapere niente di lei.
Per tutto il romanzo Dorn gioca con il lettore cercando di confonderlo, immergendolo nella mente della protagonista e facendogli vivere direttamente le paure di Ellen. Ad ogni capitolo sembra lasciare delle briciole che il lettore inevitabilmente segue per poi trovarsi ad un punto morto e dover ripercorrere i suoi passi cercando di ritrovare la scia di briciole che sembra essere sparita.
Più di una volta ho creduto di aver capito dove Dorn volesse andare a parare ma in realtà devo ammettere che non ci avevo capito proprio nulla. Fino alla fine del libro brancolavo nel buio insieme ad Ellen.
Forse sarà stato per il periodo in cui ho letto il libro, per il mio stato emotivo in quei giorni o chissà cosa, però sono riuscita ad entrare nella mente della protagonista tanto da sentire la sua ansia come fosse la mia o la scia di freddo sulla mia pelle nei momenti in cui Ellen si sentiva impaurita.
Il libro è scritto in modo molto semplice e questo per me è un pregio. La lettura scorreva bene ed i capitoli si susseguivano veloci e senza intoppi. Forse alcune scene sono realmente banali o già viste; alcune scelte con Ellen ingenue e poco acute ma quello che conta, per me, è che mi ha emozionato. Mi ha coinvolto, incuriosito e spaventato. Quando ho chiuso il libro ho pensato “bello!”

Non posso fare altro che consigliarlo a chi ama i libri particolari e che si leggono con facilità. In alcuni punti, specialmente all’inizio, può sembrare lento ma vale la pena leggerlo solo per il modo in cui Dorn esplora la mente umana.
Leggerò sicuramente gli altri suoi libri e vi farò sapere se con il tempo il “ragazzo” è migliorato. 


SHARE 0 comments

Scrivi un commento

COPYRIGHT © Le Lettrici Impertinenti · DESIGNED BY CATNIP DESIGN