Care Impertinenti,
oggi Aliena ci parla di THE COACHING HOURS di Sara Ney, quarto romanzo della serie "How To Date a Douchebag", arrivata in Italia grazie a Hope Edizioni!


Genere: New Adult
Casa editrice: Hope Edizioni
Data di Uscita: Luglio 2019
Prezzo: € 2.99

Sinossi: Non ci sono stronzi in questa storia.
Be’, ci sono, ma non è di loro che parla la mia storia.
La storia riguarda me, la figlia dell’allenatore.
Quando mi sono trasferita nell’Iowa per stare con mio padre, l’allenatore tutto d’un pezzo della squadra di wrestling dell’Università, pensavo che sarebbe stato come bere un bicchier d’acqua: ero convinta che vivere con mio padre sarebbe stata solo una cosa temporanea e che si sarebbe assicurato che quegli stronzi dei suoi lottatori mi lasciassero in pace.
Sbagliato su tutta la linea.
I pezzi di merda escono sempre allo scoperto quando la posta è alta.
Hanno fatto una scommessa e la posta in gioco sono io.
Dopo una serata umiliante, e troppo alcol, incontro l’ultimo bravo ragazzo del campus. E quando lui accetta di affittarmi la camera libera in casa sua, non ci penso due volte.
È ora che il bravo ragazzo trionfi.
Le chiacchierate notturne e le confidenze si trasformano in contatti prolungati, che poi diventano qualcosa di più. E l’ultimo bravo ragazzo ha la possibilità di causare più danni di qualsiasi altro stronzo.

Serie "How to Date a Douchebag"
#1. The studying hours
#2. The failing hours
#3. The Learning Hours
#4. THE COACHING HOURS
#5. The Lying Hours

Ogni tanto ci vuole anche un po’ di delicata delicatezza, è come respirare il profumo della primavera dopo un lungo e sofferto inverno.

Quattro bacchette per la protagonista. Annabelle, a parte qualche piccola (ma proprio infinitesima) incoerenza all’inizio, devo dire che mi è piaciuta e mi ha convinto, anche se un pelo di intraprendenza in più non è che avrebbe guastato. Annabelle è la classica ragazza acqua e sapone, una di quelle che è bellissima solo per qualcuno ma per tutti gli altri è carina, senza lode e senza infamia, senza particolari talenti, alti e bassi con la famiglia, insomma proprio la ragazza della porta accanto: ogni tanto un personaggio “rilassante” ce lo meritiamo!

Quattro bacchette per il protagonista. Elliot per contro… niente. Anche Elliot è un bravo ragazzo (e con un nome del genere vorrei anche vedere!) e anche lui ha una bellezza indiscutibile ma gli manca la verve del Bad Boy, quindi sì, è il tipo che piace, nessuna oserebbe mai dire che non è bello, però è classificato in Friend-Zone e da lì non lo schioda nessuno ma...

Quattro bacchette per il romanticismo. Anche se in reciproca friend-zone, o proprio perché la storia inizia con la loro amicizia, c’è moltissimo romanticismo. Come dicevo all’inizio, questo è un romanzo molto dolce, angst quasi inesistente, ed è anche bello lasciarsi trasportare da questo sentimento che nasce innocente e poi man mano diventa sempre più profondo. Ci sono un paio di momenti in cui serve un po’ di dose aggiuntiva di sospensione dell’incredulità perché è chiaro a tutti, eccetto ai protagonisti, che la friend-zone è andata a farsi friggere.

Tre bacchette per l’ambientazione. Annabelle ed Elliot sono studenti del college, lui all’ultimo anno in ritardo sulla tabella di marcia e lei a metà del suo percorso. La storia di svolge ai margini della squadra sportiva di Wrestling di cui il padre di Annabelle è allenatore, ma ci sono anche altri sport, ci sono le aule, le lezioni, le feste ai superalcolici, i coinquilini… insomma non manca niente… però, che vi devo dire, forse c’è troppo e troppo superficiale, o come al solito sono io che sono troppo esigente, che se mi dici College penso a Veronica Mars e se nomini il Wrestling penso a Hulk Hogan e niente, qui non ci vedo nessuno dei due.

Tre bacchette per lo stile e la struttura. Il romanzo è scritto in prima persona al presente con i punti di vista alternati dei due protagonisti. Niente di nuovo, né di eclatante, scrittura scorrevole e tenue, coerente con il romanzo e le sue tematiche, c’è il giusto slang, il topos al momento perfetto… ma allora perché non quattro o cinque stelle? Perché ci sono queste frasi a inizio capitolo di cui non ho capito il filo conduttore (cos’è un diario? Una confidenza? Non lo so) e poi, a un certo punto, ho avuto la netta impressione che la storia fosse tirata un po’ troppo in lungo, con tutti quei “buchi” di settimane e mesi che non sopporto e poi, bam, il finale. Certo, un colpo di scena però, boh!
Tanto ormai lo sapete che sono…

Impertinente nell’anima!
Beh, qui, ne avrei una sfilza di impertinenze, ma siccome non faccio spoiler vediamo che si può fare.
Xxx… ma perché? Cosa c’entra, ma se lo eliminiamo dalla faccia del libro (vabbè, lasciamolo pure nel primo capitolo) non è meglio?
E poi, su, ragazzi, dai, siete vendicatori convincenti quanto me su un ring contro Jakie Sato. Non sapete chi è Jackie Sato? Probabilmente non lo sa nessuno eccetto chi seguiva il wrestling femminile negli anni ’80.

A chi può piacere questo romanzo?
Piacerà a chi vuole un romanzo dolce, divertente e con poco Angst.
Piacerà a chi ama i protagonisti giovani e non tormentati.
Piacerà a chi ama le protagoniste acqua e sapone che impalmano i ragazzi dal cuore d’oro.


Chiudo dicendovi che il romanzo fa parte di una serie (How to date a douchebag) formata da 5 romanzi di cui questo è il 4 titolo, gli altri non li ho letti ma giuro che rimedierò perché questa è un’autrice di quelle che ti fanno l’effetto di una bella cioccolata calda durante una giornata uggiosa.

Sara Ney ha un suo sito dove potete trovare altre informazioni:


Bye Bye alla prossima



 . . .
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