Buon sabato amici!
Come ogni settimana torna l'appuntamento con il nostro cinefilo impertinente che oggi ci parlerà di BLACK SUMMER, la nuova Serie TV post-apocalittica horror statunitense creata da Karl Schaefer e John Hyams e distribuita da NETFLIX.

Genere: Horror
Ideatore: Karl Schaefer, John Hyams
Costumi: Deitra Kalyn
Montaggio: Andrew Drazek, Chris Bragg
Fotografia: Yaron Levy, Spiro Grant
Musiche: Alec Puro
Produttore: Jodi Binstock
Produttore esecutivo: Craig Engler, Paul Bales, John Hyams, David Michael Latt, David Rimawi, Karl Schaefer
Anno: 2019
Attori: Jamie King, Justin Cho Cary, Christina Lee, Sal Velez Jr., Kelsey Flower
Paese: USA
Produzione: The Asylum
Distribuzione: Netflix

Sinossi: Nei primi giorni bui di un'apocalisse zombie, un gruppo di estranei si unisce per trovare la forza necessaria per sopravvivere e fare ritorno ai propri cari.


Cosa spinge una persona a volersi fare del male fino al punto di premere “play” sull’ennesima serie horror di Netflix? A volte è la curiosità, a volte è quel brivido che corre lungo la schiena quando sai di star facendo qualcosa di pericoloso e potenzialmente dannoso come togliere una crosticina, a volte è solamente la rassegnazione che segue la presa di coscienza del fatto che, anche se ti farà soffrire, puoi solo rimandare il tuo destino, non evitarlo, come quando vai dalla tua ragazza e le dici «ok, schiacciami 'sti maledetti punti neri e facciamola finita».


E così appena ho visto una nuova serie di zombi fra i consigliati di Netflix sapevo che, anche se avessi cercato di resistere il più possibile, non sarei mai e poi mai riuscito a passare oltre senza vederla. 
Complice anche il fatto che sono in ferie in toscana e ho tempo libero da vendere, armato del mio tablet di fiducia ho aspettato il tramonto per spararmi una bella maratona notturna di zombi. 
Si, lo so cosa state pensando, ma vi giuro che non sono matto! Lo dicevano sempre anche tutti i dottori da cui mi portava mia mamma da piccolo. 


Ma parliamo ora della serie tv.
L’incipit è abbastanza semplice: scenario post attacco zombi, molto simile a quello di altre serie tv o film sul genere, dove i militari fanno evacuare le persone per cercare di portarne in salvo in più possibile. A far la differenza però è il fatto che fin dai primi minuti inizi a percepire una sorta di ansia. I personaggi sono spaventati, ma non nel modo classico da film horror dove alla fine il tipo che prima era una insegnante di storia appena prende in mano un fucile diventa un "Rambo de’ noantri", no no, qui i personaggi hanno proprio paura.
Devo ammettere che fin dalle prime battute la cosa ha iniziato a interessarmi: l’ansia, la paura e la disperazione diventano sempre più palpabili grazie a un sapiente uso delle inquadrature, dei suoni e dall’ottima interpretazione degli attori. Insomma, quello che credevo fosse una completa cavolata stava iniziando a rivelarsi molto più che promettente.


Ma parliamo della trama.
Vorrei poter dire che era un capolavoro ma non me la sento di mentire. Tutto l’arco narrativo racconta solo pochi giorni dei nostri protagonisti e le prime puntate sono solamente un trampolino che ce li presenta uno a uno. La particolarità che però da subito mi ha piacevolmente colpito è che nonostante gli episodi siano suddivisi in capitoli, con tanto di stacco a schermata nera di diversi secondi fra uno e l’altro, i personaggi presentati non sono sempre i protagonisti dello stesso, invogliando così lo spettatore a seguire con attenzione lo sviluppo della trama e dei dialoghi perché fino alla fine non sai mai quali saranno i personaggi principali e quali invece i secondari destinati il più delle volte a uscirsene di scena non proprio in punta di piedi. Il tutto condito da tutta una serie di “scene di vita vissuta” fra fuga dagli zombi affamati e interazioni non sempre amichevoli con gli altri sopravvissuti. Insomma, la serie si snoda attraverso il complicato viaggio di tutte queste persone che di volta in volta si trovano a dover affrontare situazioni molto verosimili in un’apocalisse zombi, raccontate, girate e interpretate decisamente molto bene.

Chiaramente ci sono errori qua e là e scene un po’ al limite del credibile, ma diciamo che nell’insieme il lavoro degli sceneggiatori è ben fatto. Ne risulta una serie godibile e assolutamente non noiosa, nonostante l’evidente povertà dei produttori che hanno deciso di girare il tutto con un budget sicuramente molto limitato.


Ma gli attori? Non ne conoscevo mezzo.
No davvero, se penso alla marea di film e serie tv low budget che ho visto, il primo pensiero è che forse dovrei trovarmi una fidanzata, farmi una famiglia... sto divagando scusate. 
Dicevo, se penso alla marea di serie tv e film low budget che ho visto, almeno uno di 'sti attori lo dovrei riconoscere, ma proprio non ho idea di chi cavolo siano. So solo che sono riusciti a trasmettermi la loro paura, la loro ansia, l’inquietudine, la rassegnazione, insomma, ogni emozione dovessero far recepire allo spettatore l’hanno fatto in modo molto più che credibile.


Per concludere: mi rendo conto che una serie horror sugli zombi non sia cosa per tutti, mi rendo anche conto che non tutti avete a portata di mano un bel bicchiere di rum invecchiato per aiutarvi a rendere migliori anche le scene peggiori, però se vi piace il genere e avete voglia di sudare ansia mentre vi martoriate le unghie della mani, allora sta serie fa proprio per voi!

Voto: 3.5
Il vostro amichevole GM di quartiere.

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