Buon sabato amici e bentrovati a un nuovo appuntamento dedicato al cinema e alle serie TV. 
Il nostro cinefilo impertinente oggi ci parlerà di ALITA. ANGELO DELLA BATTAGLIA, adattamento cinematografico del famoso manga di Yukito Kishiro.

Genere: Fantascienza - Avventura
Regia: Robert Rodriguez
Sceneggiatura: James Cameron, Laeta Kalogridis, Robert Rodriguez
Montaggio: Stephen E. Rivkin
Fotografia: Bill Pope
Musiche: Junkie XL
Produzione: Twentieth Century Fox, Lightstorm Entertainment, Troublemaker Studios
Anno: 2019
Attori: Rosa Salazar, Christoph Waltz, Jennifer Connelly, Ed Skrein, Mahershala Ali, Jackie Earle Haley, Keean Johnson, Eiza González, Michelle Rodriguez, Lana Condor, Casper Van Dien, Jeff Fahey, Marko Zaror
Paese: USA, Canada, Argentina
Distribuzione: 20th Century Fox

Sinossi: Ambientato nel 26esimo secolo, Alita (Rosa Salazar) è un cyborg che viene scoperto in un deposito di rottami dal dottor Daisuke Ido (Christoph Waltz). Senza alcun ricordo della sua vita precedente, fatta eccezione per l’incredibile addestramento nelle arti marziali memorizzato dal suo corpo, Alita diventa una spietata cacciatrice di taglie, sulle tracce dei peggiori criminali del mondo.


Era il 1990, io avevo tre anni e mentre il mio principale obiettivo era quello di aprire tutti cassetti di casa per vedere cosa c’era dentro, dall’altra parte del mondo nel paese del sol levante un ancora poco conosciuto Yukito Kishiro entrava nella storia grazie alla creazione di uno dei personaggi più significativi del suo genere.
Ora, da bravo cinefilo non potevo certo lasciarmi sfuggire la possibilità di guardare la trasposizione cinematografica di questo manga, ma prima di continuare a leggere è doveroso fare una piccola premessa: non si dovrebbe mai andare a vedere film tratto da un’opera letteraria con la pretesa che sia identico a quest’ultima, il motivo è che sono diversi tipi d’intrattenimento, con tempi differenti e pensati per un pubblico disomogeneo. Quindi mentre mi sedevo nella sala buia del cinema ero pronto a ogni genere di porcata prodotta dallo showbusiness pur di fare incassi. Per questo ero preventivamente passato dal bar ad acquistare una quantità di dolci sufficiente a far cariare i denti di una scolaresca di marmocchi: se la situazione in sala si fosse fatta insostenibile avrei continuato a spararmi la glicemia in alto fino a sentire un confortevole e rassicurante formicolio al braccio sinistro.


Ma iniziamo a parlare del film.
Fin dalle prime scene è evidente come la 20th Century Fox non abbia badato a spese per il film, l’ambientazione post apocalittica cyberpunk è resa benissimo sul grande schermo grazie alla perfetta scelta dei luoghi in cui fare le riprese e alla computer grafica che, come abbiamo già visto, è in grado di migliorare quasi tutto. 
La trama è spettacolare e pur non essendo fedelissima al manga ne segue comunque il filo conduttore. Quello che ne risulta è una storia avvincente che tocca tutti i punti più importanti della prima serie di fumetti. 

A parte un paio di scene un po’ meh, dove Alita sembra dimenticare come si usano le gambe, il resto della storia dal punto di vista dell’intrattenimento è impeccabile, tenendo sempre alta l’attenzione dello spettatore in un intervallarsi magistrale di scene d’azione e di narrazione.     
In fin dei conti quando alla sceneggiatura ci pensa James Cameron non è che c’è da sorprendersi, insomma, non stiamo mica parlando di Netflix no?


Ma cosa vogliamo dire degli interpreti? Ora, io qui sono anche un po’ di parte perché è dai tempi di «au revoir Shoshanna!» che per uno come Christoph Waltz potrei arrivare a mettere in dubbio il mio orientamento sessuale, ma la stessa Rosa Salazar che presta corpo e viso ad Alita (nonostante un massiccio uso di computer grafica) riesce a regalarci un’espressività che ci fa subito simpatizzare con questa “ragazzina” dai modi gentili che non vede l’ora di scoprire il mondo. Vorrei fare una menzione speciale anche per Jennifer Connelly e Mahershala Ali, che riescono a interpretare perfettamente i loro personaggi utilizzando solo due espressioni: corrucciata e corrucciata col vestito elegante… complimenti, ottima prova ragazzi!

Insomma, non mi capita spesso di dirlo ma Alita è stato proprio un bel film; naturalmente questo non mi ha impedito di mangiare tutte le caramelle che avevo comprato e di rannicchiarmi un angolo a piangere come un bambino per il mal di pancia, ma ehi sono un adulto ed è prerogativa nostra prendere decisioni difficili anche quando sappiamo già che ci faranno soffrire.

Voto: 4
Il vostro amichevole GM di quartiere

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