Riedito da Amarganta, il romanzo è per palati più giovani e più disincantati.

Genere: Young Adult
Casa editrice: Amarganta
Data di Uscita: 30 Giugno 2016
Prezzo: € 12.48 – Ebook Piemme € 3.99

Sinossi: Teodora, per tutti Teo, ha da poco passato l'esame di maturità, quando parte da Caldè, il paese sul lago Maggiore dove vive, per una vacanza in Sardegna con Maria e Linda, sue grandi amiche. In campeggio incontrano Luca e Guido, due ragazzi più grandi, di Milano. Teo s'innamora perdutamente di Guido e lui la ricambia. I due si amano e, di ritorno dalla Sardegna, Teo lascia Fabio, il fidanzato storico che la aspettava a casa. Inizia così un'intensa storia d'amore, fatta di viaggi e di avventura, di musica e di poesia, finché Guido decide di farsi condurre dal suo spirito libero e di partire per Londra. Una separazione dolorosa, che spinge Teo a porsi continue domande sulla propria identità, su Guido e sulla natura del vero amore. È giusto abbandonarsi ai sentimenti? Bisogna sempre perdersi per ritrovarsi? Come Ulisse, anche Guido tornerà a Itaca dopo qualche anno? In caso, troverà Penelope-Teodora ad aspettarlo? Attraverso la pittura e la mitologia, Teo affronterà un viaggio più importante, quello che la porterà ad analizzare i suoi sentimenti più profondi e a capire la sua anima più vera.



Ancora una volta mi trovo in quella situazione un po’ imbarazzante quando dovrei scrivere una recensione il cui voto – personale – non è buono. Io ci provo ad aprirmi a tutti i vari genere letterari – distopico a parte – e a tutti gli scrittori, esordienti e non, quindi quando mi trovo davanti un libro che alla fine non mi ha lasciato niente, mi sento delusa. Certo, può passarmi per la mente di rileggere il libro perché penso che forse ho saltato qualche passaggio cruciale, ho perso l’attenzione perché mi stavo addormentando con l’e-reader in mano... ma è solo una fugace idea che come una stella cometa ora la vedo e meno di un istante dopo non la vedo più. Tutto questo per dire che ‘Per un’estate’ di Sarah Pellizzari Rabolini non mi ha preso.

Vuoi lo scarto generazionale, vuoi che ho trovato i personaggi poco reali, la trama del romanzo mi è sembrata piatta. Manca di dinamismo, di climax, di botte in testa e calci ai muri. Non so neanche se mi piace Teo, la protagonista, e neanche la lettura che fa di se stessa e della sua anima. Non riesco a vedere neanche in Guido o in Luca un personaggio che possa svegliarmi dal torpore in cui sono caduta leggendo il libro. Guido è nel ruolo del bad boy che la piccola Teo non riesce a dimenticare, poi lui va via recidendo il cordone ombelicale e lei ha la possibilità di affacciarsi alla vita con occhi diversi, ma con un amico di vecchia data che ora è diventato la sua anima gemella. Fino a quando ritorna Guido con la sua notizia bomba e si crea un bel trio. Di amici? Guido non la pensa così, ma la questione non viene approfondita.

Il finale alquanto strappalacrime mi è sembrato esagerato, forse anche un po’ cattivo nei confronti di Guido. Arianna, l’ex di Luca, ha una reazione poco credibile, prima s’infiamma e dopo due istanti placa le sue ire. I vari richiami alla mitologia, ad Ulisse, alla pittura sono sì interessanti, creano un parallelo con il mondo moderno e poi finisce lì.

Romanzo scritto bene, scorrevole, ma personalmente ancora acerbo. Adatto forse solo ad un settore di lettori che abbraccia l’età della protagonista. Ma per fortuna è solo un mio pensiero.

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